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 L'ASINO, I SACERDOTI E I TAMBURO

L'ASINO, I SACERDOTI E I TAMBURO

Riepilogo

I sacerdoti di Cibele utilizzano un asino per trasportare i loro bagagli durante le questue. Quando l'animale muore per la fatica e le percosse, ne ricavano la pelle per fabbricare dei tamburelli. Interrogati sul destino del loro fedele asino, i sacerdoti rispondono con cinismo: anche da morto, l'asino continua a essere percosso, poiché i tamburelli vengono battuti.

Testo

I Galli, quei sacerdoti della dea Cibele, usavano un asino per trasportare i loro bagagli quando andavano in giro a chiedere l'elemosina.
Quando finalmente il loro asino morì, sfinito dal lavoro e dalle frustate, gli scorticarono la pelle e si fecero dei tamburelli.
Qualcuno chiese loro cosa avessero fatto con il loro caro asino, e i sacerdoti risposero: "Pensava che una volta morto avrebbe finalmente riposato, ma continua a essere picchiato allo stesso modo!"